Mentre da mesi le immagini della guerra, scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, ci mostrano città e case distrutte dalle bombe, risuona come una promessa buona il versetto di Giovanni (14,2): “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore”.
Noi tutti siamo chiamati ad entrare nella dimora in cui abita il Padre. S. Teresa ci guida.
La porta è la preghiera. E’ quello della preghiera, il tema fondamentale, anzi unico di Teresa: la preghiera assunta come valore plenario. La preghiera è una necessità; è il respiro dell’intelligenza dell’uomo, perché la ragione suprema della sua dignità è la sua vocazione al dialogo e alla comunione con Dio. Senza preghiera la vita è una terra desolata. Con la preghiera la vita è più vita. Si riempie di profondità, di senso, di orizzonti e di iniziative.
Ricordare al mondo questa affascinante verità è la missione affidata dalla SS. Trinità alla nostra Madre e Maestra e perciò anche al nostro Movimento.
Nel suo capolavoro – Il Castello Interiore – ella immagina l’uomo (anche il più abietto!) come splendida e principesca abitazione di Dio. Questa immagine meravigliosa non toglie la pena per la triste condizione in cui l’uomo versa quando si riduce a vivere come un pezzente, estraneo al Castello, rassegnato alla propria miseria, incapace, da solo, di varcare la soglia della splendida abitazione.
Teresa ci fa da guida: ci accompagna, dimora dopo dimora, persuadendoci ad entrare sempre di più… là dove Dio Trinità ci attende con un desiderio che previene, precede, accompagna il cammino dell’uomo che “torna al suo cuore”. Lo diciamo con le parole della nuova scuola di Cristianesimo: “Il cammino di ogni uomo… è nel cuore di Dio”.
P. Gino Toppan, ocd