Il ricordo del responsabile della comunità libanese per “nonno Luciano”

Luciano, non so come chiamarti,
amico, fratello, maestro, ma ti chiamerò piuttosto con il titolo che più ti sta a cuore: Jeddo (nonno) Luciano.

Tramite te ho conosciuto il Movimento Ecclesiale Carmelitano, con te ho conosciuto l’Italia, grazie a te ho imparato la lingua italiana, ma la cosa più importante è che con te ho imparato ad approfondire la spiritualità carmelitana. Come no, e la tua vita, in tutti i suoi dettagli è un’incarnazione tangibile di questa spiritualità, hai servito il movimento per molti anni, hai servito nelle carceri e con le famiglie fino a che ogni dettaglio della tua vita è diventato un vero esempio impresso nella vita di tutti intorno a te.

Tutti quelli che ti hanno conosciuto in Libano parlano di te, il Libano che tu hai amato fino a diventare la tua preoccupazione continua nella tua vita e fino a che sei diventato uno di noi. Non dimentico quando mi hai detto poco tempo fa, e nonostante la tua malattia: “Mi dispiace di non essere con voi in questi momenti duri della vostra storia e del vostro futuro in Libano”.

Hai lasciato un’impronta chiara nel cuore e nella mente di tutti coloro che ti hanno conosciuto, come se fossi un libro aperto e una lezione continua sul Dono. Sei stato sempre presente per partecipare al dolore degli altri, dimenticando tutte le difficoltà e le esigenze della tua vita.

Crediamo che oggi tu sia in un posto migliore e questo è ciò di cui hai sempre parlato, e abbiamo speranza e fede, ma siamo esseri umani, i nostri occhi avranno nostalgia e il nostro cuore è addolorato per la separazione. Anche il Signore Gesù, come ci dice il Vangelo di Giovanni 11:33, era commosso, e la sua anima era turbata quando seppe che il suo amico Lazzaro era morto, e tu eri l’amico e il fratello.

Come figli di fede e di speranza, e nonostante la tristezza che sanguina i nostri cuori, ti promettiamo, o grande educatore, amico del Libano e dei libanesi, che tutto quello che hai donato e l’esempio che sei stato, e tutto ciò che hai insegnato nelle pratiche di vita quotidiana non sarà vano. Tu hai tracciato un percorso nella vita di ciascuno di noi da seguire, affinché un giorno possiamo raggiungere la meta desiderata, incontrare l’Amato, dall’altra parte, nella Vita Eterna.

Fino a quel giorno, mi mancherai, mio maestro. Arrivederci.

Elian HAGE

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