Pellegrinaggio Mariano “Madre della Luce”

Cari amici,
dopo due anni riprendiamo il Pellegrinaggio insieme.
In verità il filo che lega le 44 edizioni non si è mai interrotto.
Ma, negli ultimi due anni, era un filo “clandestino”. Ora può tornare forte e visibile.
Ne abbiamo proprio bisogno. Noi!  Ma anche i fratelli che ci vedono. Guadagniamo lo spazio aperto,  riempiamo strade e paesi di facce allegre, di silenzi adoranti e di parole trasformate in preghiere e canti.
L’edizione del 2022 deve essere travolgente. Abbiamo bisogno di gettare le stampelle della paura e della pigrizia. La Madonna ci chiama!

Senza Maria siamo senza LUCE

Senza di Lei ci troviamo in un mondo buio, davanti a un futuro oscuro: “abisso orrido, immenso, ov’ei precipitando il tutto obblia.”
Senza la MADRE la vita finisce nel vuoto, il futuro è senza positività e il presente è invivibile.

Senza Maria siamo senza SPERANZA

Anche nelle strade dell’ultima solitudine, nelle quali nessuno può accompagnarci, Maria cammina con noi guidandoci per attraversarle, per andare oltre.
La speranza di cui dobbiamo dare ragione non è l’immaginazione visionaria di un mondo perfetto: è l’incontro con il Verbo fatto carne nel ventre di Maria;  è riconoscere Suo Figlio presente nella vita; è scoprire, in sua compagnia e con la difesa del Santo Spirito, quanto sia bella la strada che porta al Padre.
Il virus più oscuro e letale non è il coronavirus o la guerra (preghiamo perché vengano neutralizzati!), ma il deficit di speranza e di fiducia nella vita donataci dall’ Amore di Dio.
Ci prepariamo all’appuntamento del 15 maggio con questa preghiera:

“In Te Domine speravi: non confundar in eternum”
Signore Tu sei la nostra speranza “affidabile”;
in Te, Signore, abbiamo totale fiducia, perché Tu non ci lasci orfani.
Ti chiediamo di diventare – per l’intercessione di Colei che di speranza è fontana vivace –
un prolungamento della Tua umanità, un piccolo riflesso accattivante e convincente della Speranza.
Sei Tu Gesù, la nostra Speranza!
Amen.

Vi aspetto tutti e numerosi.
Con affetto

P. Gino Toppan

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