Ogni vita merita rispetto e cura

DI CARLO ANDREOLI (La Voce del Popolo, 10 febbraio 2022)

In occasione della 44a Giornata per la Vita (sul tema “Custodire ogni vita. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” Gen 2,15), il Movimento Ecclesiale Carmelitano bresciano ha organizzato sabato 5 febbraio, presso il santuario della Madonna della Neve, un incontro dedicato agli studenti delle scuole superiori e delle università. L’iniziativa, che ha visto una grande adesione del mondo giovanile, é stata introdotta da padre Samuele Donà e padre Fabio Silvestri; la relazione “Custodire ogni vita” è stata affidata al medico bioeticista Daniele Torri.

Nella prima parte dell’incontro i due frati hanno posto al centro dei propri interventi l’importanza di non sottovalutare nessuna vita e di come “ognuna di queste meriti rispetto e cura”. E’ stato sottolineato che la partecipazione a questi incontri rende omaggio alla vita, ma è importantissimo capire non solo in una visione di fede, ma anche semplicemente naturale, perché ogni vita umana sia degna di essere vissuta. Torri con precisione e puntualità ha posto l’attenzione su come al mondo d’oggi tutto venga banalizzato e razionalizzato e di quanto sia difficile, soprattutto per un giovane, sapere cosa sia giusto o sbagliato fare nella propria vita. Il relatore ha presentato diverse diapositive ai giovani spettatori, toccando temi attualissimi: dall’aborto e di come sia illogico fissare uno stadio, nella crescita del feto, entro il quale può essere eliminato; all’utero in affitto e di come rappresenti una delle più grandi forme di schiavitù per la donna e i rischi che questa pratica comporta per la salute della madre e del piccolo; dalle dipendenze sempre più utilizzate dai giovanissimi, fino all’eutanasia dove la vita non conforme ai dettami ideologici della società porta il malato a sentirsi un peso per la sua famiglia e per la comunità di appartenenza. “Da sempre la prima condizione per valutare la civiltà di una comunità sociale e quanto questa sia disposta a investire nella difesa dei suoi cittadini più deboli, fragili, vulnerabili – aggiunge Torri -. Purtroppo, sta accadendo esattamente il contrario: trionfa il diritto del più forte, i desideri degli adulti, di chi più alza la voce dimenticandosi della parte più debole del rapporto. Il nostro compito è quello di tenere l’attenzione sul fragile per fare un servizio alla Verità”.

“Come comunità cristiana — hanno scritto i Vescovi nel messaggio per la Giornata – facciamo continuamente l’esperienza che quando una persona è accolta, accompagnata, sostenuta, incoraggiata, ogni problema può essere superato o comunque fronteggiato con coraggio e speranza”.

 

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