Di seguito il messaggio scritto in data odierna da P. Antonio M. Sicari al Movimento Ecclesiale Carmelitano.
Brescia, 24 febbraio 2022
È iniziata l’invasione russa dell’Ucraina.
Il pericolo è diventato realtà: una guerra nel cuore dell’Europa.
È doveroso che tutti riconoscano che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri; mai il futuro dell’umanità potrà essere garantito dalla logica della guerra e della forza.
Davanti a quello che succede ai nostri fratelli ucraini diventiamo tutti improvvisamente molto più fragili e smarriti, ma anche sempre più decisi ad abbandonarci con fede nelle braccia di Gesù e della Vergine Santa.
Davvero il cuore dell’uomo è un abisso da cui escono a volte disegni feroci e capaci di sconvolgere la vita serena e laboriosa di un popolo.
Noi cristiani in particolare, non possiamo rassegnarci: siamo chiamati ad essere sentinelle di pace, nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo.
Il Papa ci invita alla preghiera e al digiuno per la causa della pace. Facciamo nostro il suo invito, che ci indica come data appropriata quella del prossimo Mercoledì delle Ceneri (2 marzo 2022).
Per accostarsi a Dio, il pensiero deve farsi preghiera.
Ma anche per avvicinarsi all’uomo i pensieri e le azioni si devono trasformare in preghiera.
Noi ci ostiniamo a pregare perché, nel fragore delle bombe e delle armi, la voce sommessa della preghiera è l’unica che può farsi sentire.
Noi ci ostiniamo a pregare perché, di fronte a una tragedia che supera la misura dell’uomo, abbiamo bisogno della misura di Dio.
Ce lo stanno ricordando in maniera commovente le nostre sorelle del monastero di Charkiv (vicino al confine russo), che hanno comunicato alla Casa Generalizia del nostro Ordine Carmelitano:
«Abbiamo fortemente sperato e pregato che l’intelligenza delle relazioni diplomatiche potesse avere il sopravvento su una guerra che, ancora una volta si abbatterà su famiglie, bambini e popolazione innocenti e che potrebbe avere conseguenze disastrose per il mondo intero… Restiamo in Monastero, al momento andare ovunque è senza senso e pericoloso, abbiamo informazioni da una persona fidata che Charkiv è già circondata con l’obiettivo di creare una repubblica come Donbas e Lugansk, i civili non sono in pericolo ….. colpiscono solo obiettivi militari e strategici… In città regna il panico, anche se per ora si sentono solo spari da lontano.… La gente fugge in massa, ma a quanto pare non c’è la possibilità di partire. Siamo serene e al sicuro, preghiamo e aspettiamo. La situazione cambia di momento in momento… Siamo senza l’Eucarestia, questa mattina, ma Gesù si prenderà cura di noi».
Questa lettera contiene un piccolo grido di aiuto, anche se umile e sommesso, rivolto proprio a noi che possiamo ricevere, indisturbati, l’Eucarestia e possiamo sostare nell’adorazione del Santissimo Sacramento.
Il nostro Movimento Ecclesiale Carmelitano desidera dunque ascoltare l’invito del Papa e delle nostre sorelle carmelitane, sostando con loro e per loro davanti al Santissimo Sacramento dell’Altare.
Disponiamoci alla preghiera meditando queste parole appassionate di Charles de Foucauld:
«Tu sei, mio Signore, nella Santa Eucaristia. Sei qui, a un metro da me, in questo tabernacolo! Il Tuo corpo, la Tua anima, la Tua umanità, la Tua divinità, tutto il Tuo essere è qui, nella sua duplice natura. Come sei vicino mio Dio, mio Salvatore, mio Gesù, mio Fratello, mio Sposo, mio Amato!… Per i nove mesi che la Santa Vergine ti portò nel suo seno, non eri più vicino a Lei che a me quando vieni sulla mia lingua nella Comunione! Non eri più vicino a Maria e a San Giuseppe nella grotta di Betlemme, nella casa di Nazareth, nella fuga in Egitto, in ogni attimo di quella divina vita di famiglia, di quanto sei vicino a me in questo momento, e così spesso, in questo tabernacolo! Santa Maddalena, seduta ai Tuoi piedi a Betania, non era più vicina a Te di quanto ti sto vicino io ai piedi di quest’altare! Quando eri seduto in mezzo ai Tuoi apostoli, non eri più vicino a loro di quanto sei vicino a me adesso, mio Dio!… Quanto sono felice… Supplichiamo Nostro Signore Gesù di creare in noi un cuore nuovo, “un cuore di carne al posto del nostro cuore di pietra”, un cuore bruciante come il Suo, per avvicinarci a Lui, ascoltando, servendo, offrendo il divino Sacrificio, con qualcosa dell’amore infinito che Gli dobbiamo!…» (C. DE FOUCAULD, Règlements et Directoire, 1995, pp. 147-148).
Invio a tutti, anche alle nostre sorelle e ai nostri fratelli e minacciati dalla guerra, la più affettuosa Benedizione nel nome del Signore,
P. Antonio Maria Sicari