Testimonianze studenti di Brescia sul lavoro per gli Esercizi Spirituali

Due testimonianze di studenti della scuola superiore di Brescia che hanno deciso di partire con tre giorni di anticipo per l’allestimento degli Esercizi Spirituali del MEC tenutisi a Lignano Sabbiadoro dal 29 aprile all’1 maggio 2022.

“Gli Esercizi Spirituali di Lignano Sabbiadoro sono una attesissima e partecipatissima meta per molti che conoscono o frequentano il Movimento Ecclesiale Carmelitano. Agli Esercizi si svolgono meditazioni, incontri culturali, Messe, preghiere e momenti di riflessione.

Ma il palco su cui salgono gli ospiti non si monta da solo, come le sedie su cui centinaia di partecipanti si siedono non si organizzano autonomamente, e di certo i nostri organizzatori non sono Mago Merlino che fa volare scope e stracci incantati per pulire tutto come in Fantasia della Disney.

Se quando arrivate agli esercizi è tutto montato, organizzato e pulito sappiate che è merito di volontari che con grande cuore e spirito di iniziativa hanno deciso di mettere da parte le loro faccende quotidiane come la scuola, lo studio o il lavoro per dedicarsi a lavorare e dare una mano per rendere possibili questi Esercizi Spirituali.

E’ un’esperienza formativa notevole, uno “sgobbo” come si dice in gergo; noi studenti (Simone Vezzoli, Agnese Delledonne, Francesco Comincini e Chiara Collini) siamo arrivati sul posto la sera di martedì 26 aprile e il mattino seguente avevamo già tutti le mani occupate costantemente per scaricare, spostare, assemblare pezzi per comporre il palco.

Abbiamo imparato a lavorare di fatica nel tirare su pezzi del palco pesanti, ma anche di intelligenza, per mettere giù più di 600 sedie il più in fretta e il più ordinate possibile, oltre al fatto che alcuni di noi hanno imparato anche a usare attrezzi come il trapano che non avevano mai adoperato.

La sera, dopo la S. Messa e la cena, ci concedevamo anche momenti di svago tra noi coetanei ma anche con i responsabili più adulti, la Paola (Franzoni), il “Passa” (Matteo Passadori), Michi (Michele Tomasoni), Santino (Delledonne), ecc.

Abbiamo lavorato tutti i giorni fino a venerdì pomeriggio quando sono arrivati gli altri studenti e abbiamo dovuto riunirci a loro e tornare ai nostri ruoli.

È stata un’esperienza bella e di carattere.

Per me personalmente gli esercizi non sarebbero affatto stati lo stesso senza questa esperienza aggiuntiva ed essenziale. Ho conosciuto persone nuove con cui ho stretto legami di amicizia, mi sono divertito, ho faticato nel nome di qualcosa di più grande di me, e mi sono sentito importante, quasi fondamentale, per questa meta che per molti sono gli esercizi.

Spero di poter riscendere in anticipo anche nei prossimi anni, e mi auguro che anche voi lettori possiate giovare della mia testimonianza.

Saluti da Simone Vezzoli”

“A pensare che fino alla settimana precedente di quando mi sono messa in viaggio per Lignano Sabbiadoro non credevo nemmeno di partire tre giorni prima, mi viene da ridere. La mia scelta di aiutare in quei giorni è sorta un po’ all’ultimo e solo perché, se fossi partita il venerdì sarei arrivata la sera e non prima di cena, e mi recava, per qualche strano motivo, parecchio fastidio. E fu così che, martedì 16 aprile, nel giro di 10 minuti durante il pranzo con i miei genitori ho deciso impulsivamente di partire con loro. Scelta che mai rimpiangerò in vita mia, dato che sono stati giorni d’oro. Scelta che, a quanto pare, era destino per me compiere. Devo ammetterlo, non avevo la più pallida idea di cosa mi aspettasse e così, per quanto possibile, ho provato a non farmi aspettative, avendo paura poi di rimanere delusa nel caso le aspettative fossero state troppo alte. Eppure, nonostante alcune dispute e soprattutto fraintendimenti, nonostante alcuni momenti in cui si era stanchi e spossati e si rischiava di minare il clima piacevole che si era riuscito a creare, in nessun modo possibile questi pochi ma intensi giorni hanno portato malcontento o delusioni. Solo gioia, altruismo e spensieratezza hanno colmato il mio cuore in questo breve tempo.

Un aspetto fondamentale di questi giorni, che sicuramente ricorderò a vita, è stato la compagnia. Vedere adulti e ragazzi insieme preparare tutto il necessario per i giorni degli Esercizi è stato stupendo, siamo stati una squadra potentissima, piena di solidarietà e affetto. Ecco, “squadra” è la parola che racchiude un po’ tutta la mia esperienza, proprio per indicare che non ero sola a montare il palco, sistemare con pazienza tutte le sedie, appendere i cartelli indicativi, sistemare la stanza per le elementari. Tutto ciò che ho potuto svolgere è stato grazie a loro, soprattutto al loro spirito di coinvolgimento e volontà. Basti pensare al martedì sera, quando ero seduta sui divanetti nella hall dell’albergo Santa Maria con Andreina, Santino, Giorgio, Silvia e Paola. Noi sei, tranquilli e stanchi dopo il viaggio, a chiacchierare piacevolmente mentre aspettavamo che arrivassero anche gli altri ragazzi, Matteo, Michele, Chiara, Simone e Francesco. Sono stati proprio questi legami nuovi creatisi con gli adulti e i rapporti che ho potuto approfondire davvero con i miei amici che ha reso tutto il lavoro e persino la fatica speciale e degni di essere vissuti. Bello pensare che tutto ciò che ci ha unito è stata questa forte volontà di metterci in gioco per poter creare l’atmosfera più adeguata agli Esercizi Spirituali.

Il filo del nostro legame è stato sostenuto tutto il tempo dal “Capo Supremo” che ci ha permesso di trovare questi fantastici compagni di avventura. Proprio per Lui, la sera del mercoledì e del giovedì siamo andati a Messa. Ovviamente, inizialmente, la notizia del “dover” andare a Messa alle 19 di sera, dopo una lunga giornata di sfinimento fisico e mentale, non ha entusiasmato noi ragazzi. Mi tocca però confessarlo, credo sia stato ciò che ha dato un senso alla nostra giornata: ci ha ricordato il motivo per cui tutti noi eravamo lì. Non per noi, o almeno, non solo per noi, ma per tutte le persone che desideravano da tanto questi Esercizi che finalmente si sono potuti svolgere. Non solo per noi, ma anche per Lui. Per rendergli un minimo del lavoro che ogni giorno fa per noi. Può essere un pensiero difficile, come lo è riuscire a scriverlo con le parole giuste, eppure credo che sia stato solo grazie a Lui, che mi ha permesso questa esperienza, che ho compreso realmente cosa volesse dire vivere gli Esercizi Spirituali.

E ora che sono in viaggio di ritorno, l’unico pensiero fisso è che passerei altri mille e mille giorni ad aiutare per montare e smontare tutto, talmente è stata bella, per quanto sia limitante questa parola, l’esperienza nel suo complessivo. E forse le parole che racchiudono meglio tutto questo dispersivo discorso sono semplicemente sei: ne è davvero valsa la pena.

Agnese Delledonne”

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