Festa di San Giovanni della Croce

“Lo stesso Dio è mio e per me,
poiché Cristo è mio e tutto per me.
Che cosa chiedi dunque
e cosa cerchi, anima mia?
Tutto ciò è tuo e tutto per te”
(da “Orazione dell’anima innamorata” di S. Giovanni della Croce)

 Carissimi,

la bellezza dell’essere innamorati sembra oggi aver perso la profondità del suo contenuto umano e divino. Nelle relazioni tra le persone, tra l’uomo e la natura, con il proprio lavoro, persino nei rapporti più intimi, abbiamo ridotto l’amore ad un vago sentimento sdolcinato che non ha nulla a che fare con l’Amore che Dio ha immaginato per ciascuno di noi.

San Giovanni della Croce ci richiama alla totalità, alla grandezza, all’appagamento della propria persona, dell’Anima, nell’incontro con l’Amato.

Non pretendiamo di imparare l’amore: questo è un dono del Signore! Possiamo, però, imparare che il desiderio di un di più di amore, che l’essere pervasi dall’amore del Signore passa dalla rinuncia del superfluo, passa dal progressivo fare spazio perché Dio lo riempia del Suo Amore.

Ringraziamo oggi il Signore perché ci ha inseriti nella famiglia carmelitana, attraverso l’esperienza ecclesiale del MEC, capace di indicarci pazientemente e con verità il cammino verso l’abbraccio d’Amore con Dio.

San Giovanni della Croce, che ha saputo accogliere il compito affidatogli dal Signore, ce lo insegna con tutta la sua vita.

Oggi siamo responsabili come laici di una testimonianza di bellezza e di amore per il mondo come ce l’hanno testimoniata i nostri Santi.

Con l’intercessione di San Giovanni della Croce chiedo a tutti una preghiera perché il Movimento sia la casa dove il Signore viene accolto a partire da chi ha più bisogno del Suo aiuto e della Sua compagnia.

Il Presidente
Gabriele Tomasoni

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