E’ intitolato “Il povero Cristo”, il nuovo singolo di Vinicio Capossela, cantautore nato ad Hannover 53 anni fa, ma cresciuto anche artisticamente in Italia. E’ un brano che attraversa il terreno della religiosità, ambito che evidentemente è affine a Capossela. Questa volta il tema è affrontato in maniera diretta e piuttosto disillusa. Il povero Cristo di Capossela è un Cristo che scende dalla croce e va incontro all’uomo, si fa suo fratello e cerca di portare nel mondo la buona Novella. L’incontro con l’uomo non avviene, però, secondo i migliori auspici. Infatti Cristo trova un uomo che non è capace di accogliere, che ha sete e fame di avidità, che vuole dominare l’altro per desiderio di potere e di conquista (“E intanto nel mondo una guerra è signora della terra…”), che è sempre preso da mille faccende e non ha tempo da perdere con Gesù Cristo e con le sue prediche. Allora Gesù si ritrova così deluso e disorientato, e decide – se per lui non c’è spazio in questo mondo- che è meglio ritornare sulla croce e tenere per sé la Buona Novella e il suo messaggio di amore. Un Cristo uomo quello di Capossela, un povero Cristo, che ragiona esclusivamente da uomo.

Ma c’è invece chi ha incontrato Gesù Cristo il figlio di Dio, diventato autentico fratello degli uomini, capace di accettare perfino “la condizione di servo”, che comporta l’insulto, la derisione, fino alla morte in croce. Cristo il figlio di Dio fa questo per un amore infinitamente grande, muore per l’uomo proprio per sconfiggere la morte e poter restituire all’uomo la vera vita, offrendo il centuplo quaggiù e la vita eterna.

Bellissimo il video, girato in bianco e nero a Riace, paesino della Calabria divenuto simbolo di accoglienza e fratellanza, sentimenti per fortuna esperimentati anche ai nostri giorni.

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Il Povero Cristo

Il povero Cristo
è sceso dalla croce
per prima cosa ha appreso
la condizione atroce
amar la vita e vivere
ed essere felice
amar la vita e vivere
sapendo di morire
ma invece di un fratello
vedere nel suo simile
il primo da affogare
se appena è un po’ più debole.

Il povero Cristo
ha visto come è l’uomo che,
povero cristo
mangia verza e patate
e intanto chi gli è sopra
si gode oro e alloro
e ammucchia per sé solo
ricchezze smisurate
ma appena gliele ha tolte
non divide in uguaglianza
ma del padrone prende
il pensiero e l’arroganza.

E intanto nel mondo una guerra
è signora della terra…
Il povero Cristo
è sceso dalla croce
si è messo sulla strada
e va ascoltando voci
c’è chi lo tira a destra
chi lo spoglia a sinistra
tutti lo voglion primo
nella loro lista
ma piuttosto che da vivo
a dare il buon ufficio
è meglio averlo zitto
e morto in sacrificio.

E intanto nel mondo una guerra
è signora della terra…
Il povero Cristo
è sceso dalla croce
e Cristo come era
ha incontrato l’uomo
aveva un paio di baffi
e un coltello da affilare
lo sguardo torvo non
smetteva di sfidare
gli ha detto Cristo spostati
e lasciami passare
non voglio sentir prediche
ho già molto da fare.

E intanto nel mondo una guerra
è signora della terra…
Il povero Cristo
è sceso dalla croce
e ha visto che per l’uomo
non può esserci unità
non una cosa sola
cattiva oppure buona
ma a pezzi frantumato
com’è stato creato
dovrà sempre mentire
a chi gli sta vicino
perché ci ha dentro il cuore
più stanze di un casino.

E intanto nel mondo una guerra
è signora della terra…
Il povero Cristo
è tornato sulla croce
con il dono che
a tutti qui ha portato
la buona novella
dove per scritto è messo
ama il prossimo tuo
come fosse te stesso
ma troppo era difficile
forse anche oltre l’umano
così si è ritirato
all’uomo ha rinunciato.

Una veste di silenzio
si è cucito addosso
il povero Cristo tace
grida l’uomo a più non posso.

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