di Rosario Ribbene

Ricca, intensa, pregnante: questi alcuni dei termini più adatti a dare un primo sintetico tratteggio della Giornata di inizio anno, svoltasi a Palermo. Una domenica che ha visto tutte le comunità siciliane raccolte attorno a P. Antonio M. Sicari, fondatore del Movimento Ecclesiale Carmelitano. Il programma della giornata ha preso il via con le Lodi mattutine, seguite dai saluti di Carmelo Carollo – responsabile della Comunità di Palermo – e dalla meditazione di P. Antonio che ha avuto per tema “La Persona di Gesù-Verità” e, in seno a questo “Io sono il Pane della vita”. Carmelo, in particolare, nell’augurare un buon avvio alle comunità in seno alla Scuola di Cristianesimo, ha sottolineato come non sia stato scontato avere P. Antonio sia sabato – durante un incontro con i giovani – sia nella giornata di apertura d’anno. “Voglio credere – ha detto Carmelo – che questa storia non sia fatta solo di parole, ma di vita che si incarna nell’incontro con Cristo”.
Diretta, semplice, potentemente efficace la meditazione di P. Antonio che ha aperto il suo discorso esortando i presenti a non dire “l’ho già sentito”. “Quando ci si converte – ha affermato P. Antonio – avviene che tutto sembra nuovo e bello; e quando ciò non accade, occorre interrogarsi”. Entrando nel vivo della meditazione P. Antonio ha detto: “tutti abbiamo bisogno di amare e di essere amati, fino al punto che siamo pronti a giurarlo. Allora nasce immediatamente la domanda sul perché intorno all’amore ci sia tanta sofferenza, su come fare a capire quale sia l’AMORE VERO. Nell’esperienza d’amore l’elemento che più ci fa capire dov’è il problema è il DONO, una logica chiaramente espressa dalla frase di un poeta che scrive “la tristezza nell’amore è donare qualcosa che non sia io”. Se capissimo bene le parole di S. Giovanni della Croce quando afferma che il cuore dell’uomo non si sazia con meno dell’infinito, comprenderemmo che la vera eredità di Cristo: l’Eucarestia è il gesto semplice con cui Gesù materializza l’amore per l’uomo. I Santi – ha concluso P. Antonio – sapevano bene che il momento più importante era proprio la Mensa Eucaristica”.
La prima parte della giornata si è conclusa con la S. Messa, seguita dal pranzo quale prezioso momento di condivisione.
Nel pomeriggio altro dono di questa memorabile giornata iniziale: la testimonianza di fratel Biagio Conte, il missionario laico che ha dato vita alla “Missione di Speranza e Carità” per cercare di rispondere alle drammatiche situazioni di povertà ed emarginazione di Palermo, la sua città natale. Fratel Biagio ha iniziato la sua testimonianza con un dono, cinque pani prodotti da coloro che trovano conforto e riparo nella Missione. “Vi porto il saluto di pace e speranza – ha detto fratel Biagio – con il simbolo del pane che il Signore spezza per tutti, senza distinzione”. Con il suo sorriso penetrante fratel Biagio ha poi dato testimonianza delle vicende che lo hanno portato alla conversione e alle scelte missionarie a fianco degli ultimi. “Ero preso dal mondo – ha raccontato Biagio – e facevo follie riempiendomi esteriormente. Tuttavia dentro di me c’era un vuoto guardando l’ingiustizia che mi circondava. Ogni volta che con gli amici parlavo degli emarginati essi cambiavano discorso o mi deridevano, arrivando a pensare che fossi depresso. Ho cominciato a sentirmi responsabile di quanto mi circondava, perché non è vero che non è una cosa che non ci riguarda. Soffrivo e questa crisi mi ha portato a cercare la verità. E la verità è Cristo, colui che ha dato la vita per noi. Lui è diventato il mio Vero amico, quello che non ti tradisce. Mi sono spogliato di tutto e mi sono donato agli ultimi della mia città. Il resto lo ha fatto il buon Dio con la sua provvidenza rendendo possibile la fondazione della “Missione”, un luogo di sostegno in cui è possibile dormire, mangiare e contribuire concretamente, offrendo la propria disponibilità lavorativa al servizio della comunità; ogni comunità è dotata di cucina e mensa autonome dove vengono distribuiti tre pasti al giorno, è attivo inoltre un forno che garantisce il pane per il fabbisogno delle tre comunità. È dotata, inoltre, di ambulatori medici con medici volontari che garantiscono le prestazioni mediche di base (convenzione ASP con ricettario medico) e assistenza farmaceutica. La Missione inoltre fornisce assistenza a tante famiglie indigenti di Palermo con beni di prima necessità e latte pediatrico per i neonati. Contemporaneamente, è attivo un servizio di missione notturna: si tratta di un camper che ogni sera con a bordo 5 volontari della Missione, gira per la città per incontrare le persone emarginate (tossicodipendenti, senzatetto, prostitute) e fornire loro una bevanda calda e assistenza. È previsto un ampliamento dell’attività missionaria a Giacalone, rivolta all’assistenza di donne e bambini maltrattati”.
Al termine della testimonianza di fratel Biagio, P. Antonio ha invocato la benedizione di Dio Padre attraverso la recita di un’Ave Maria, salutando le comunità siciliane.

error: CONTENUTO PROTETTO