“Io ero in piedi tra la folla, vicino al secondo pilastro rispetto all’ingresso del Coro, a destra, dalla parte della Sacrestia. In quel momento capitò l’evento che domina tutta la mia vita. In un istante il mio cuore fu toccato e io credetti. Credetti con una forza di adesione così grande, con un tale innalzamento di tutto il mio essere, con una convinzione così potente, in una certezza che non lasciava posto a nessuna specie di dubbio che, dopo di allora, nessun ragionamento, nessuna circostanza della mia vita agitata hanno potuto scuotere la mia fede né toccarla». È il 1886, la notte di Natale, il coro sta cantando il Magnificat a Notre-Dame de Paris, Paul Claudel – poeta e diplomatico francese – si converte.
“Conversione”: è la prima parola che mi sale dal cuore vedendo le fiamme avvolgere Notre Dame. E’ lo stesso suggerimento di Gesù davanti alle catastrofi del suo tempo.
Certamente il Tempio di pietra verrà ricostruito, ma anche il nostro corpo deve rinascere come nuovo Tempio. “Un mondo senza Dio non può essere altro che un mondo senza senso” (Benedetto XVI)… se il cuore dei francesi, ma anche i nostri cuori, si incendiano di amore a Cristo anche le fiamme senza senso di Parigi avranno un senso.
Padre Gino Toppan, ocd