IN ECUADOR COME MISSIONARI DELLA FAMIGLIA
Domenica scorsa di buon mattino ci siamo recati al Santuario di Milagro. La chiesa era strapiena. C’erano oltre ai frequentanti abituali almeno altre 200 persone rappresentanti dei movimenti laicali, guidati da P. Saverio Turato Da noi si direbbe “don”, uno dei sacerdoti padovani. Il Vescovo Nieto aveva invitato i movimenti per poter vivere insieme, riconoscendoci tutti nella stessa Chiesa. Immaginatevi tanta gente stipata all’interno e fuori sul sagrato. Dopo l’omelia il Vescovo ci ha chiamati sul presbiterio e ci ha presentati ufficialmente alla comunità. Fosse stata una cosa breve … Esordì così: “Sono rappresentanti di un altro movimento, il Movimento Ecclesiale Carmelitano. Li ho voluti qui, in questo santuario dedicato alla Madonna del Carmelo come missionari della famiglia”, ha parlato della nostra famiglia e ci ha abbracciati.
Erano presenti anche Alessandro e Francesca Brunone, la famiglia arrivata da poco meno di un mese da Padova, 32 e 35 anni di età e 2 di matrimonio, abitano alla Caritas, nell’appartamento della parrocchia di San Francesco. Abbiamo avuto modo di stare alcuni momenti con loro dopo la messa.
All’offertorio abbiamo assistito ad una scena forse mai vista: una processione (più di 50 coppie) di gente che portava all’altare viveri e viveri per i poveri. Ogni cesto o sacco non pesava meno di 20 chili. Hanno riempito i gradini ai fianchi dell’altare.
Infine, sono state consegnate le edicole della Vergine del Carmelo, 5 ad altrettante famiglie che ne avevano fatto richiesta. Queste si impegnano a recitare il rosario ogni sera coi vicini per tutta la settimana, poi la domenica successiva riconsegnano l’edicola, pronta per altre famiglie.
Una di queste edicole ora è nel complesso in cui viviamo: tutte le sere ci troviamo per il rosario con Margoth e una ventina di persone. È un metodo stupendo per fare conoscenza dei nostri vicini.
Domenica scorsa, ancora, abbiamo avuto il Vescovo ospite a pranzo, ad assaggiare il cibo italiano. Pomeriggio via tutti insieme verso un sobborgo di Naranjito, Matilde Ester, per la celebrazione della Cresima di 35 ragazzi.
In macchina, Agostino davanti con l’autista, e noi (il Vescovo, Margoth ed io) dietro. Si è risvegliata quella familiarità nata ancora l’anno scorso, quell’attenzione ai particolari che ci fan sentire preziosi. La nostra inadeguatezza è il sentimento che ci domina insieme all’urgenza di poterci esprimere in spagnolo, ma mai potremo ripagare ciò che stiamo ricevendo. Certo è la presenza del vescovo Nieto che determina il clima, ma la vita di preghiera nella nostra casa ci sta aiutando molto. Con Margoth impariamo a vivere insieme, a conoscerci; anche Ceci è presente, ma non vive con noi, è con monsignore, comunque oggi mangeremo insieme con la pizza.
Vi salutiamo caramente tutti, pregate per noi
Un abbraccio
Liliana e Agostino Secchi