Sabato, 26 ottobre 2019
E finalmente il giorno è arrivato. Favour e Emmanuel l’hanno desiderato a lungo. Certamente non potevano e potevamo immaginarlo quando due anni fa, molto timidamente e un po’ spaventati, si affacciavano con la loro figlioletta Merith a Casa Delbrêl accompagnati dagli amici della Caritas di Brescia, dopo uno dei noti viaggi della speranza.
Non è stato facile riuscire a mettere insieme le loro storie e reperire i documenti della Nigeria necessari per regolarizzare la loro posizione e avviare la preparazione al sacramento del matrimonio.
Certamente lo Spirito Santo ci ha messo tanto del Suo, e noi di Casa Delbrêl non potevamo che assecondarlo.
La cosa straordinaria e’ che da quando, un mese e mezzo fa, ci è stata comunicata la data del matrimonio e contemporaneamente il battesimo di Michael, il loro secondogenito, l’avvenimento ci ha talmente presi che sembrava dovessero sposarsi nostri figli o nostri fratelli.
Con l’ avvicinarsi della data ci siamo trovati insieme per preparare la cerimonia in chiesa e tutti i dettagli della festa. E’ stato molto semplice perché Favour ed Emmanuel si sono fidati totalmente.
Sabato 26 ottobre mattina la preparazione diventa concreta. La giornata calda e piena di sole non poteva essere un augurio più bello. Ad ognuno è affidato un compito: c’è chi pulisce e addobba lo spazio esterno per la festa, chi prepara i fiori per la chiesa, chi si occupa di sistemare i tavoli, chi in cucina comincia a riempire vassoi, ciotole e piatti per la festa del pomeriggio.
Alle ore 12,30 scappiamo tutti a casa per “sistemarci” come un matrimonio comanda.
Emmanuel, elegantissimo, viene prelevato da Casa Delbrêl alle ore 14,30 e portato in anticipo, come tutti gli sposi, davanti all’Abbazia di San Nicola di Rodengo Saiano in attesa della sposa, mentre Favour fa capolino dalla porta di casa con il suo abito da sposa, cucito da lei stessa. La tensione è palpabile, tanto che sale in auto dieci minuti prima della partenza. Finalmente si parte e, come è giusto in queste occasioni, arriviamo con qualche minuto di ritardo. Siamo tutti lì, noi volontari, gli amici della Caritas, le educatrici, i testimoni e gli ospiti di Casa Delbrêl. Mentre Favour scende dall’auto, Emmanuel scoppia in lacrime per la commozione.
La cerimonia è semplice, accompagnata dal coro che le nostre voci hanno messo assieme, seguita con profondità. Tutti attendiamo il momento principale, in cui verranno celebrati il sacramento del matrimonio e del battesimo.
Siamo felici e commossi per l’atmosfera che si respira e che, dopo le fotografie di rito nei bellissimi chiostri dell’Abbazia continua in modo del tutto naturale nella festa a Casa Delbrêl. Tra una portata e l’altra di cibo italiano e africano, preparato dagli ospiti della casa, è possibile conoscersi e scambiare quattro chiacchiere in semplicità.
Non potevano certamente mancare la torta nuziale e il brindisi di auguri con gli sposi che, tolti i vestiti nuziali, si presentano, come si usa nella loro terra, con due abiti dello stesso tessuto, rigorosamente cuciti da Favour.
Siamo alla fine della giornata. E’ venuto il momento di “sbaraccare” e rimettere tutto a posto. Alla fine gli sposi continuano ad esprimerci la loro gratitudine per tutto ciò che abbiamo fatto per loro.
In fondo, però, siamo noi a doverli ringraziare perché ci hanno fatto vivere e toccare con mano come rendere la casa santa come la chiesa e la chiesa familiare come la casa.
Grazie Favour, Emmanuel, Merit e Michael!
Tiziano Salata